Biografia

chi sono. la mia biografia

La mia biografia

Poetessa, scrittrice, docente e giornalista

Chi sono – Ho iniziato a scrivere poesie da quando avevo sei anni. Un giorno la maestra chiamò mia madre e le disse: “sua figlia ha un grande talento, la scrittura”. Allora mia madre, con quattro figli e un lavoro duro per mantenerli, non capì e rispose: andrà a lavorare anche lei, non si preoccupi.


Alle scuole superiori ho scelto il russo come seconda lingua e nel 1987, tra la quarta e la quinta, ho trascorso un mese in Russia, nel pieno periodo sovietico. Rimasi scioccata la prima volta a Mosca: mi sembrò di vedere un paese fantasma o meglio un palcoscenico di burattini silenziosi che giravano per la città, mentre i nostri imprenditori cercavano la Coca cola e la Nutella. E naturalmente non la trovavano. Per questo tornando dai loro viaggi dicevano che a Mosca non c’era nulla e odiavano quel paese.

A Mosca nel 1987

Io mi sono innamorata della lingua, degli scrittori, della cultura ma non mi era ancora chiara una cosa: mi chiedevo, perché questo popolo non ride? Perché sembra che in Unione Sovietica le persone si comportano come dei manichini, dove tutto è controllato e loro non possono fare nulla? Poi iniziai l’università a Bergamo. Io sapevo già parlare benissimo la lingua russa, tradurre, raccontare una Paese e le mie compagne iniziavano da zero. Per questo gli esami li superai tutti con ottimi voti. Allora scrivevo come collaboratrice per il Resegone di Lecco e per una rivista universitaria di Bergamo, fondata da me e alcuni miei colleghi.

In quegli anni iniziai la mia collaborazione con le testate Il Resegone, Giornale di Merate, Il Punto Stampa e La Provincia di Lecco. Nel 1994 mi sono laureata all’Università degli Studi di Bergamo con una tesi in lingua russa. “Byt e kultura nell’opera di Vjaveslav P’ecuch “, uno scrittore contemporaneo che intervistai a Mosca e che divenne in quegli anni il direttore della rivista “Novij Mir”. Il materiale l’ho raccolto a Mosca, dove vivevo con la mia seconda famiglia, così la chiamo, e insegnavo come volontariato italiano ai russi. Nel 1997 ho pubblicato due saggi sulla rivista di cultura russa “Slavia” diretta da Bernardino Bernardini dal titolo “L’antieroe nella quotidianità della perestrojka” e “La letteratura russa come rappresentazione della verità della realtà”.

Presentazione a Treviso di “Nella stanza accanto”

Negli anni universitari ho studiato con passione non solo la lingua russa, ma anche la cultura e la geopolitica. Mi interessava sapere perché quel popolo pieno di risorse non le sfruttava e perché la gente non aveva iniziative, ma viveva sotto un governo dittatoriale, piena di tristezza e con molta paura, senza reagire.

Poi nel 1994 Gorbaciov venne in Italia. Da infiltrata del Resegone venni interpellata dalla guardia del corpo di Gorbaciov a fare da interprete tra la sua guardia personale e la Digos . Come ringraziamento fui invitata alla conferenza stampa in prima fila e riuscii a dialogare con Gorbaciov, traendone così una intervista. Gorbaciov fu contento di trovare una giornalista italiana che parlava il russo. Da allora il presidente dell’Associazione Vera Brianza mi volle a lavorare con lui. Organizzavamo fiere a Mosca per gli imprenditori italiani e viaggi in vari Paesi dell’ex Unione sovietica per proporre il marchio italiano. Sono stata in Kazakistan, Estonia, Azerbaigian, Ucraina, Lituania, Lettonia.

Con Gorbaciov nel 1984

In quegli anni ho continuato indagare la mentalità di questi popoli e dei miei viaggi ho raccontato negli articoli pubblicati poi sul Resegone. Nel 1994 ho pubblicato la mia prima raccolta di poesie dal titolo “Il filo rosso”. Con la vendita ho raccolto ottomila euro che ho destinato alla ricostruzione di un orfanotrofio vicino a Chernobyl. Nel 1999 ho pubblicato la mia raccolta di racconti dal titolo “Nella stanza accanto” e anche questi pare siano piaciuti molto al pubblico. Ho venduto da sola cinquemila copie.

Ora sono una insegnante di inglese e russo ma nel tempo libero scrivo: articoli, racconti, poesie e romanzi.
Sensibile a ciò che sta accadendo in Ucraina, per la quale svolgo ancora volontariato come interprete con i profughi, continuo a sperare che tutto ciò finisca. E che la pace diventi davvero una realtà. Di questo parlo anche nei miei articoli sulla Russia e sull’Ucraina.
Spero il mio blog vi piaccia. Buona navigazione.
Simona